venerdì 26 novembre 2010

neve

Il davanzale della finestra della sala questa mattina era tutto bianco. Fiocchi soffici e lenti stanno scendendo mossi dal vento. I rumori sordi dalla strada entrano nella mia casa attutiti, non come ogni giorno. Ho un tonfo al cuore, un misto di vera gioia e malinconia. Il campo del signor Giuseppe è spolverato di bianco, i broccoli della vecchia Maria si stanno congelando e questo li renderà più buoni. Osservo un fiocco, lo seguo con gli occhi e mi accorgo che il vento freddo ne sposta la direzione perpendicolare. Lo faccio una, due e anche tre volte. Mi gira testa.

Questa mattina i Beatles mi accompagnano; entrano nella mia camera, rifanno il mio letto, raccolgono i miei vestiti da terra e li ripiegano, ma non hanno molta voglia di metterli nell'armadio.
Mi accompagnano in lavanderia al piano superiore; caricano una lavatrice, dosano il detersivo giusto per un lavaggio a 30 gradi, scendono le scale...il caffè è pronto.

Lo bevo.

Apro la finestra e accolgo un fiocco di neve sul palmo della mano.
Si scioglie lentamente e diventa una goccia e scende
come la lacrima che piango finalmente per me.

È un'ottima giornata.


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